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Più volte, all’interno del nostro blog, ci siamo interrogati sull’autonomia didattica e sul ruolo degli insegnanti di sostegno nell’ambito di una corretta inclusione di bambini e adolescenti con disabilità motorie e/o cognitive. Fondamentale, però, è arrivare a comprendere bene come e quali ausili informatici è meglio prediligere per portare avanti piani didattici che siano davvero adatti ad ogni singolo caso ma che, soprattutto, non faccia sentire esclusi nell’ambiente scolastico, bensì inclusi.
Costruire un contesto realmente inclusivo significa garantire a ciascuno la possibilità di partecipare attivamente alla vita scolastica, con gioia, interesse e soprattutto autonomia.
Perché è importante l’autonomia didattica
L’autonomia didattica, in questo senso, non è solo un obiettivo educativo, ma una vera e propria condizione per il benessere cognitivo, emotivo e relazionale dello studente. Parliamo della capacità di interagire con l’ambiente scolastico in modo funzionale e indipendente, di sentirsi parte di un gruppo, di poter contribuire alla crescita della classe e poter partecipare a tutte le attività secondo le proprie possibilità. Per molti studenti con disabilità motorie o cognitive, raggiungere questi obiettivi può e richiede un’attenta programmazione didattica – Come l’utilizzo del PEI, Piano Educativo Individualizzato – e, in modo particolare, l’impiego di ausili tecnologici personalizzati, capaci di rispondere a esigenze molto specifiche.
Che cos’è la partecipazione scolastica attiva?
La partecipazione attiva è il cuore dell’inclusione ed è ciò che trasforma l’alunno da spettatore a protagonista. Gli insegnanti di sostegno giocano un ruolo essenziale nel cogliere i bisogni specifici degli studenti, ma non possono (né devono) farlo da soli. È proprio nell’incontro con terapisti occupazionali, logopedisti, neuropsichiatri infantili, ortopedici e famiglie che nasce una progettazione educativa davvero efficace. Per svolgere questo lavoro così impegnativo, tali figure si avvalgono però – come dicevamo – di speciali tecnologie, gli ausili informatici, appunto, che offrono un enorme sostegno se utilizzate nel giusto modo e contesto.
Tecnologie assistive: quali ausili informatici scegliere per comunicazione e partecipazione attiva
Tra i comunicatori dinamici più propedeutici vi è l’esempio del Tablet Touch Screen, un semplice dispositivo portatile pensato proprio per studenti con bisogni comunicativi speciali: l’interfaccia è intuitiva, personalizzabile, e integra al suo interno l’installazione di software per la CAA, come Clicker 8 e The Grid 3.
L’efficacia di un dispositivo passa però anche dal modo in cui viene posizionato e utilizzato.
Ecco perché i comunicatori dinamici, di diverse tipologie e misure, sono abbinati a bracci di sostegno come il braccio regolabile Flexzi 3. Quest’ultimo è un supporto snodabile e regolabile da tavolo che consente il corretto posizionamento del tablet, agevolando i movimenti quando sono ridotti o limitati e migliorando la postura.
Per gli utenti con difficoltà motorie, anche l’accesso al dispositivo può però rappresentare un ostacolo. In questi casi, strumenti come Alba Combo – una combinazione tra Visionkeys – Tastiera espansa Colorata e Kidsball trackball (BigTrack) 2.0 – è utile nei casi di difficoltà motorie proprio per l’introduzione alla letto-scrittura. Nei casi di disabilità motorie gravi, inoltre, è consigliabile scegliere di utilizzare anche un’interfaccia che possa agevolare l’accesso ai dispositivi mobili e il loro utilizzo. È il caso, ad esempio, di Blue2 FT Switch Bluetooth, un’interfaccia per sensori Bluetooth che permette l’uso di sensori esterni che ampliano concretamente le possibilità di interazione.
Queste soluzioni vanno personalizzate attentamente sulla base delle abilità di ogni utente con l’aiuto degli esperti ma, se ben integrate, possono cambiare radicalmente l’esperienza scolastica.
Scuola inclusiva: a che punto siamo?
Promuovere l’autonomia didattica degli studenti con disabilità significa quindi lavorare non solo sulle relazioni e sulla formazione in aula, ma anche scegliere le giuste tecnologie informatiche per supportarli nel loro percorso di crescita. È un impegno che coinvolge l’intera comunità scolastica, perché nessun bambino debba mai sentirsi escluso o peggio, invisibile.
Perché, in fondo, una scuola inclusiva è una scuola all’avanguardia, che si adatta, che riconosce il valore della diversità. Ed è anche una scuola che non smette mai di cercare – anche insieme agli esperti di tecnologie assistive – le soluzioni migliori per ciascuno studente.
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